Tagli alla sanità: malati cronici senza assistenza, familiari costretti a lasciare il lavoro per accudirli

di | 9 Aprile 2016

Il XIV “Rapporto sulle politiche della cronicità” stilato dal Coordinamento nazionale delle Associazioni dei malati cronici (CnAMC) di Cittadinanzattiva, lancia l’allarme: 4 italiani su 10, che convivono con una malattia cronica in famiglia, sono costretti a lasciare il lavoro, perché il governo ha ridotto personale e tagliato i fondi per l’assistenza.

Dopo che i dati dell’Eurostat hanno annunciato che con il decreto buona scuola l’Italia è il penultimo paese in Europa ad investire nell’istruzione; dopo le promesse non mantenute sul fronte energia pulita, vedasi trivelle; dopo l’aumento della disoccupazione nell’ultimo mese; ecco che il governo di Renzi e co. fa ancora lo sgambetto agli italiani e invece di garantire servizi e assistenza, opera tagli alla sanità (di cui abbiamo un ministro provvisto di solo diploma di maturità, altro che medicina).

Così il 35% di chi si deve occupare di un familiare affetto da malattia cronica – diabete, osteoporosi, asma bronchiale, ipertensione, artrite/artrosi, malattie allergiche, bronchite – è costretto addirittura a dover lasciare il lavoro. Perché? perché non riesce dopo le ore di lavoro a trovare tempi e forze per occuparsi del familiare. E se lasciare il lavoro da un lato gli permette di avere più tempo per il malato cronico, dall’altro deve rinunciare al salario per permettersi farmaci, o pagare un badante. E se il 35 per cento deve lasciarlo, un’altra buona percentuale di italiani è stata costretta a chiedere una riduzione degli orari di lavoro, o il prepensionamento per far fronte alla grave situazione domestica

La situazione è talmente critica che le 38 Federazioni di Pazienti o Familiari con malati cronici, che hanno redatto l’allarmante rapporto, lo hanno definito “La cronicità e l’arte di arrangiarsi“, perché lo stato ha abbandonato la maggior parte di queste persone, che devono trovare da sé il modo di tirare avanti. L’assistenza domiciliare è quasi inesistente.

Analizziamo da vicino le spese che le famiglie con malati cronici sono costrette ad affrontare

In media una famiglia con malato cronico spende innanzitutto 5 mila euro circa per adattare l’abitazione alle esigenze della malattia, dopo di ché altri 20 mila euro vanno aggiunti per le permettersi un badante, che in molti casi dovrebbe essere anche uno specialista della malattia, e per finire circa 10 euro per protesi e ausili non riconosciuti. Sì non riconosciuti, perché la trafila burocratica che bisogna attraversare per vedersi riconosciuto dallo stato la condizione di malato cronico è a dir poco un terno all’otto.
Federazioni di Pazienti o Familiari con malati cronici ricevono numerose segnalazioni sui tempi troppo lunghi per l’ottenimento di una pratica, a causa di una complessità delle procedure, difficoltà nell’individuazione dell’ufficio competente o nell’ottenere l’indennità di accompagnamento  (la legge 104/92), per citare solo alcune delle difficoltà segnalate.

I tagli al Ssn [sistema sanitario nazionale ] hanno colpito, e non poco, anche l’assistenza alle persone con patologie croniche e rare. La cronicità è la sfida del futuro per la sostenibilità del sistema sanitario, ma nei fatti sulle cronicità siamo in ritardo cronico“, ha dichiarato Tonino Aceti, responsabile del Coordinamento nazionale delle associazioni dei malati cronici.

Adesso si attende la risposta del governo, che come al solito smentirà tutto, dato su dato.