Siria: concerto a Palmira, ma ad Aleppo ancora si combatte

di | 7 Maggio 2016

Il regime di Assad ha organizzato una festa con concerto presso l’antica città di Palmira, nota come ‘La perla del deserto‘, per celebrare ufficialmente la riconquista dell’importante sito archeologico, uno tra i simboli del paese.
L’evento è stato organizzato anche per festeggiare il centenario della Giornata dei Martiri, quando i nazionalisti siriani sono stati giustiziati a Damasco dagli occupanti ottomani nel 1916.
Siamo qui per celebrare coloro che sono morti per salvare la nostra patria. Salutiamo i martiri della Siria e tra loro gli eroi che sono morti in questo teatro“, ha detto il presentatore della manifestazione, prima che l’orchestra della polizia e dell’esercito si esibissero sul palco dell’antica arena della città archeologica. Gli ‘eroi morti in questo teatro‘ sono le decine di persone giustiziate dell’IS quando teneva il controllo della città, tra cui il direttore del sito archeologico e molti soldati siriani.
L’agenzia culturale delle Nazioni Unite ha detto il mese scorso che l’antica città, patrimonio dell’UNESCO, aveva subito danni significativi per mano di combattenti dello Stato Islamico, ma che fortunatamente il sito archeologico conserva ancora gran parte della sua autenticità.

Come onore all’importante ruolo svolto da Mosca nella riconquista di Palmira, 20 soldati russi hanno marciato sul palco sventolando bandiere russe e siriane. Infatti senza il supporto dei forti bombardamenti russi Assad non sarebbe mai riuscito a riprendere il controllo della città e fermare l’avanzata dell’IS verso occidente.
L’evento oltre che da momento di gioia, funge anche da forte propaganda politica sia per il regime di Assad, che per il governo i Putin in Russia.

E sebbene il trionfo sia importate per la conservazione de ‘La perla del deserto‘, in molte città in Siria, una fra tutte Aleppo, il conflitto continua a mietere vittime e orrore, soprattutto tra i civili. Come ha dichiarato Medici Senza Frontiere, nel bombardamento dell’ospedale di Aleppo è morta l’ultima pediatra che era rimasta in città.