Save The Children, ‘Illuminiamo il futuro’, nel sud Italia è allarme tra povertà ed educazione

di | 9 Maggio 2016

Quando si parla di Save the Children vengono sempre in mente i lontani paese dell’Asia e dell’Africa, dove i bambini soffrono per la mancanza di cibo, di assistenze sanitarie e di educazione. Ma, forse pochi sanno, Save the Children tiene i suoi occhi fissi sull’Italia e soprattutto sul meridione. Qui non ci sono guerre strazianti o genocidi di massa, eppure si registra un milioni di bambini che vivono in povertà e senza alcuna educazione scolastica. Nel Sud secondo i dati riportati: Il 48% dei minori tra 6 e 17 anni non ha letto neanche un libro fuori dalla scuola, nel 2015 il 69% non ha visitato un sito archeologico e il 55% un museo, il 46% non ha svolto alcuna attività sportiva. Non si tratta solo di cultura, ma di tutto il ventaglio di attività che dovrebbero derivare da una sana educazione.

Dove sono lo stato e le istituzioni

Con il via alla nuova iniziativa ‘7 giorni per il futuro‘, Save the Children si sta impegnando a lanciare ben 400 iniziative in tutto il Sud insieme alle associazioni presenti sul territorio, facendo molto di più di quanto lo stesso Governo italiano sembra poter realizzare. A riprova di ciò si aggiunge il nuovo Punto Luce (uno dei centri per l’assistenza) aperto da Save The Children a L’Aquila, città che ancora soffre le pene del terremoto.
Ma a versare nelle condizioni più critiche sono la Campania e la Sicilia, che detengono il primato per “povertà educativa“.
Un Paese che non garantisce diritti, doveri e opportunità uguali per tutti, soffocando sul nascere le aspirazioni e i talenti dei nostri figli, non è solo un Paese ingiusto, ma un Paese senza futuro”. Afferma Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children.

Il Meridione langue per carenza di strutture – poche di quelle esistenti sono adeguate agli standard europei – carenza di offerta formativa, assenza del tempo pieno, la mancanza di mense scolastiche, la connessione internet. La scuola, e dunque il Ministero dell’Istruzione, non riesce purtroppo a fornire supporto adeguato a moltissimi bambini, ragazzi, adolescenti, che non riescono così ad avvalersi della stessa formazione dei loro coetanei nel resto dell’Europa.