Rodrigo Duterte diventa presidente delle FIlippine, preoccupazione per USA e Australia

di | 10 Maggio 2016

Rodrigo Duterte, ex sindaco della città di Davao, è stato annunciato come il nuovo presidente in carica delle Filippine, dopo una campagna incendiaria e dalle tinte fortemente populiste che l’ha presentato alla nazione ora come un emancipatore e come un possibile dittatore. Duterte si è descritto come un socialista diffidente dell’alleanza con gli Stati Uniti per la sicurezza delle Filippine, affermando che i ribelli comunisti potrebbero svolgere un ruolo nel suo imminente governo. Tutte dichiarazioni che prospettano un difficile equilibrio negli accordi diplomatici ed economici del sud-est asiatico.

Il nostro popolo ha parlato e il loro verdetto è accettato e rispettato“, ha detto il portavoce del presidente uscente Benigno Aquino III Sonny Coloma in un comunicato. “Il percorso del buon governo … è già affermato dal momento che tutti i candidati presidenziali hanno parlato contro la corruzione.”
Non voglio essere il guastafeste in questo momento di una festa,” ha detto il senatore Antonio Trillanes IV, che ha presentato una denuncia contro Duterte “Io farò un passo indietro, ascolterò le sue dichiarazioni politiche. Questa volta non ci aspettiamo un atto di stand-up comedy, ma un presidente che parlerà alla nazione.

Rodrigo Duterte è una figura politica da tempo al centro di ampie e radicate polemiche in tutte le Filippine.
Durante la sua carica di sindaco della città di Davao, Duterte ha acquisito molta notorietà in occasione della sua persecuzione dei criminali, tanto che è stato accusato di aver effettuato centinaia di esecuzioni extragiudiziali.
Questa condotta gli è valsa il soprannome di “Duterte Harry“, un riferimento ad un personaggio dei film di Clint Eastwood, che aveva poco riguardo per le regole.
Nella sua campagna per la corsa alla presidenza Duterte ha promesso di sradicare la criminalità e la corruzione dal paese entro sei mesi; le sue dichiarazioni contro la disuguaglianza e mali sociali nelle Filippine hanno avuto molta risonanza tra i diversi ceti sociali. Portandolo contro ogni aspettativa alla presidenza dello stato, punto caldo tra le politiche di USA, Australia e Cina.