Nel giro di brevissimi anni, il modo in cui i consumatori ascoltano la musica è cambiato profondamente. L’ascolto della musica ha subito una rapida trasformazione a causa dei molti e ravvicinati progressi tecnologici, che consentono all’ascoltatore di accedere alla produzione degli artisti attraverso numerosi metodi. Negli ultimi anni il formato che sta prendendo sempre più piede è lo streaming musicale. Lo streaming della musica rappresenta al momento il modo più accessibile per ascoltare le canzoni, risalgano a decine di anni fa o si tratti invece dell’ultimissimo album. Lo streaming ha anche fornito agli ascoltatori di scoprire la musica, con l’accesso a milioni di canzoni e migliaia di artisti che abbracciano diversi decenni e diversi generi.
Lo streaming sta cambiando anche in modo radicale l’industria musicale e anche il modo in cui viene pubblicizzato dalle case discografiche un album.
Con il calo delle vendite e la presenza di pirateria musicale, le case discografiche stanno investendo di più nella musica in streaming, al fine di rialzare i profitti, abbassando notevolmente i prezzi e rendendo la musica facilmente accessibile; tra i vari servizi di streaming musicali disponibili online, tre si sono distinti più degli altri Spotify, Apple Musica e Tidal, raggiungendo in totale centinaia di milioni di utenti abbonati.
I boss dello streaming musicale: Spotify, Apple Music e Tidal
Spotify è il più antico dei servizi di streaming, essendo apparso negli Stati Uniti nel luglio del 2011, e in soli 5 anni ha raggiunto la cifra esorbitante di 75 milioni di utenti, restando il primo servizio in assoluto del mercato sia per utenza che per guadagni. Spotify offre diverse opzioni di prezzo: uso gratuito con messaggi pubblicitari; e premium, che garantisce invece all’utente la completa libertà di ascolto anche sulle ultime novità; esistono anche delle tariffe scontate per gli studenti, che rappresentano sempre la parte più grande degli utenti.
Apple Music è il più recente dei tre, il suo lancio è datato al giugno 2015, conta adesso 11 milioni di abbonati a pagamento e offre due tipi di abbonamenti: con scadenza mensile e permette di aggiungere all’account fino a sei utenti che possono avere accesso ai contenuti musicali di Apple Music su qualsiasi dispositivo purché sia Apple ovviamente. Ciò che rende di Apple Music più interessante degli altri è la disponibilità di contenuti esclusivi. Artisti come Pharrell ed Elton John ospitano alcuni dei loro programmi radiofonici e curano le proprie playlist. Vi sono anche spettacoli esclusivi, interviste e backstage, che vanno ben oltre il semplice godimento del brano musicale.
Tidal, il meno famoso dei tre, vanta un proprietario d’eccezione Jay Z, il re dell’hip hop. Al momento Tidal conta circa 2,5 milioni di abbonati, grazie anche all’ingresso nel servizio di Kanye West. Ma l’obiettivo di Tidal è quello di fornire gli ascoltatori una migliore esperienza d’ascolto. “La sfida è quella di fare in modo che tutti rispettino ancora una volta la musica, di riconoscere il suo valore“, dice Jay Z. “L’acqua è gratuita. La musica è a 6 dollari, ma nessuno vuole pagare per la musica. Si consiglia di bere acqua libera dal rubinetto – è una bella cosa. E se si desidera ascoltare la canzone più bella, si sostiene l’artista“. Tidal offre due opzioni il servizio base e poi Tidal Hi-Fi, che offre un suono di qualità più elevata e una maggiore fedeltà nella riproduzione del brano. Entrambe le opzioni sono senza pubblicità. Tutti gli abbonati hanno accesso alla musica e a video esclusivi su richiesta. Inoltre, ottengono l’accesso a Tidal X, un programma che offre agli artisti una piattaforma per la connessione con i loro fan attraverso eventi speciali, tra cui concerti. Tidal è ha anche i suoi artisti esclusivi, tra cui non poteva mancare tra gli altri, ovviamente Beyonce.
Come emerge dai dati pubblicati dalla RIAA i profitti derivati dallo streaming hanno superato per la prima volta quelli dei download. Servizi come iTunes, molto popolari sui dispositivi Apple sembrano già appartenere ad un lontano passato, la preistoria nel mondo dell’ascolto della musica. Lo streaming musicale è cresciuto nel 2015 fino a raggiungere e un fatturato complessivo superiore ai 2,4 miliardi di dollari, con una crescita netta del 29 per cento. Il successo del nuovo formato si deve anche grazie alla combinazione di tutte le categorie di musica in streaming a disposizione degli utenti: abbonamento, on-demand, e le distribuzioni SoundExchange. I servizi di abbonamento a pagamento costituiscono la fetta più grande dei guadagni e sono ancora in rapida crescita rispetto agli altri. Nel 2015 i ricavi derivati dagli abbonamenti a pagamento sono cresciuti del 52 per cento, ovvero la metà complessiva dei 2,4 miliardi.