In Italia il turismo incrementa ma diminuiscono i guadagni. Presentate le stime di confturismo

di | 19 Marzo 2016

I turisti in Italia sono aumentati ma non gli introiti derivanti dal turismo: sembra un paradosso, eppure questo è il quadro economico del nostro paese relativo agli ultimi 15 anni.
La ragione di questa crisi invisibile del turismo in Italia è che i turisti prediligono vacanze più brevi e spendono meno.

I numeri parlano chiaro, dal 2001 al 2015, anno preso in esame, il turismo in Italia ha avuto un incremento del 50%, l’equivalente di circa 50 milioni di visitatori che hanno deciso di trascorrere nel bel paese le loro vacanze.
Tuttavia ad essere diminuiti sono i giorni che i turisti trascorrono sul suolo italiano: non più 4,1 in media ma 3,6.
I viaggiatori inoltre guardano più al risparmio e spendono meno. Se prima la spesa media per ogni ospite in Italia si aggirava sui mille e 35 euro, oggi questa cifra si attesta sui 670 euro.

In Italia insomma si spende meno, colpa certamente della crisi che comunque in un modo o nell’altro sta interessando il mondo intero, ma segno anche del recente fiorire di pensioni, b&B e hotel low cost che garantiscono al turista un tetto sopra la testa a fronte di una spesa modesta, rispetto all’hotel classico che era l’unica alternativa per chi viaggiava negli anni 80.
Anche il campeggio va decisamente di moda e in alcune regioni d’Italia trascorrere una notte sotto le stelle non è solamente vantaggioso economicamente ma offre un pizzico di avventura in più che non guasta.
Economia si fa pure a tavola, nel nostro paese infatti senza svenarsi è possibile avere un pasto gustoso e nutriente.

Insomma, se da un lato la maggiore attenzione verso i nostri ospiti internazionali ha determinato un aumento nell’indice di gradimento dei cittadini stranieri, dall’altro la crisi e la varietà di strutture sorte negli ultimi anni potrebbe aver causato questo vistoso calo della spesa totale.

Ma vediamo qualche altro dato pubblicato da Confturismo a Cernobbio, in occasione del forum di confcommercio.
Il 60% dei viaggiatori che scelgono l’Italia come meta di vacanza si distribuisce in 4 regioni soltanto: Veneto, Lazio, Lombardia e Toscana. Il primato della regione più visitata lo detiene però il Veneto con il 20,5% delle preferenze di tutti i turisti stranieri.

Male il Sud: mare, sole e bellezze artistiche esercitano la loro attrattiva solamente sul 12% di tutti i turisti in viaggio in Italia.
Un calo rispetto al passato che potrebbe trovare la sua ragione nell’incuria delle amministrazioni comunali degli ultimi anni.

Le regioni meno battute sono Abruzzo, Basilicata e Molise: bassissime le percentuali di viaggiatori che concedono la loro preferenza alla terre centrali del nostro paese.
Secondo Luca Patanè di confturismo, questi dati devono far riflettere ed utilizzati per invertire il trend negativo nei prossimi anni:
Evitare il turismo mordi e fuggi e rivalorizzare il Sud, sono questi i due passi da compiere per sovvertire l’andazzo. Il Sud in particolare con le sue bellezze naturali ed architettoniche avrebbe molto da offrire.
Secondo Patanè, la crisi ha intaccato soltanto in parte il settore: il turismo è infatti uno dei settori meno colpiti dagli stravolgimenti del ventunesimo secolo e la voglia di viaggiare è più forte perfino dell’incombente minaccia terroristica.
Restano però un buco di 38 miliardi rispetto a 15 anni fa ed è un dato di cui far tesoro, per interrogarsi e migliorare ciò che non va.