FBI ammette: il governo ha acquistato uno strumento per crittografare l’Iphone

di | 7 Aprile 2016

A dare le notizia che il governo USA avrebbe “acquistato uno strumento“, per accedere all’iPhone del killer di San Bernardino è stato nientemeno che il direttore dell’FBI James Cosmey. La notizia bomba (ma non troppo) è stata data durante una conferenza tenuta all‘Ohio Kenyon College, dando così la conferma finale ad una serie di precedenti dichiarazioni ufficiali, che però erano stati vaghi nello spiegare i dettagli del modo in cui il governo ha avuto accesso all’iPhone 5C di Syed Farook.

L’FB inizialmente aveva detto soltanto che un terzo membro era intervenuto nel caso, mostrando in maniera tecnica all’agenzia governativa come era possibile accedere all’iPhone, in assenza di una backdoor fornita dalla Apple, senza rischiare di compromettere in via definitiva i dati nascosti all’interno del dispositivo. Subito si era scatenato un caso di curiosità globale su chi fosse questo fantomatico terzo membro

Le persone da cui abbiamo comprato questo [strumento] – conosco una buona parte di esse e ho un alto grado di fiducia sul fatto che siano molto bravi a proteggerlo, e che le loro motivazioni siano allineati con la nostra“, ha dichiarato in aggiunta il direttore dell’FBI, senza ovviamente rivelare il nome dell’agenzia di cui queste persone di sua conoscenza fanno parte.

Inoltre sembra anche che questo tipo di tecnica sia in grado di funzionare esclusivamente sull’iPhone 5C, lo smartphone utilizzato da Farook, lasciando agli altri utenti degli iPhone di Apple, la possibilità di dormire sonni tranquilli.
Questo non funziona su un 6S, non funziona su un 5S, e quindi abbiamo un strumento che funziona su una fetta ristretta di telefoni“, ha spiegato James Cosmey.

Il metodo esatto utilizzato da questo terzo membro per accedere alle informazioni contenute nell’iPhone 5C è un mistero che ha lasciato perplessi persino gli stessi ingegneri dell Apple. Di certo questa terza opzione ha posto fine alla contesa in tribunale tra l’FBI e la stessa azienda di Cupertino, liberando il Magistrato Judge Sheri Pym dal dover legiferare sullo spinoso argomento altalenante tra privacy e necessità di stato.

Un alto funzionario di polizia ha dichiarato all’Associated Press il mese scorso che l’FBI era riuscita a disattivare una funzionalità di protezione di Apple, che cancella automaticamente i dati contenuti nei dispositivi, dopo un certo numero di tentativi di accesso falliti. Sembra che il numero di tentativi falliti sull’iPhone 5C di Farook fosse impostato a 10. La disattivazione di questa protezione estrema ha permesso all’FBI di disporre di un numero infinito di tentativi, nonostante ciò, secondo alcuni esperti informatici, sarebbe occorsi anni prima che un software fosse in grado di trovare il codice esatto.