Alle donne prescritti più antibiotici: per gli esperti, il dato non va sottovalutato

di | 7 Aprile 2016

Le donne hanno più probabilità degli uomini d aver prescritto antibiotici, secondo un nuovo importante studio.
Una revisione dei dati su un campione di 44 milioni di persone in tutto il mondo hanno rilevato che le donne hanno il 27% di possibilità in più di ricevere dal medico una prescrizione di antibiotici.
E, più nello specifico, fra le donne di età compresa tra i 35 e i 54 queste probabilità aumentano ulteriormente, con un 40% molto significativo rispetto agli uomini della stessa età.

Gli esperti hanno sottolineato che questi risultati dovrebbero scuotere le coscienze collettive e incrementare l’impegno dei governi nel ridurre la prescrizione di antibiotici. Secondo i medici infatti l’assunzione frequente di farmaci non strettamente indispensabili sta alimentando un boom di superbatteri resistenti.

La dottoressa Sally Davies, ha più volte redarguito i suoi colleghi che prescrivono antibiotici ai loro pazienti quando non ne hanno strettamente bisogno, di invertire il prima possibile questo trend, perché quella dei superbatteri è un’emergenza talmente seria da essere paragonabile al terrorismo e al surriscaldamento globale, sebbene nel mondo non sia ancora avvertita come tale.
“In futuro la medicina moderna, come la conosciamo, non esisterà più se non fermiamo l’aumento della resistenza dei germi.”
Aveva dichiarato l’anno scorso, asserendo che perfino le operazioni più semplici rischieranno di essere stravolte da infezioni batteriche.

Il nuovo studio, coordinato da esperti del Tubingen University Hospital in Germania, ha analizzato i risultati di 11 studi precedenti condotti in Gran Bretagna, Nuova Zelanda, Spagna, Svezia, Belgio, Italia, Israele, Danimarca e Germania.
I dati pubblicati sul Journal of Antimicrobial Chemotherapy, rivelano che in media le donne ricevono dal medico una quantità di antibiotici eccessiva. In particolare le donne fra i 35 e i 54 anni. Gli antibiotici di cui si abusa di più sono quelli che intervengono nelle infezioni del tratto respiratorio.

Per i chinoloni, comunemente usati per trattare le infezioni del tratto urinario, non è stata osservata alcuna differenza sostanziale tra i sessi.
La dottoressa Evelina Tacconelli ha detto:“I medici devono iniziare a considerare questo rischio di disuguaglianza di genere nella prescrizione di antibiotici.
I nostri risultati potrebbero svolgere un ruolo influente nella progettazione di un programmi per la gestione degli antibiotici che affrontano cause di disuguaglianza di genere in prescrizione.”

Un portavoce della Società Europea di Microbiologia Clinica e Malattie infettive, ha dichiarato:”Questo studio fornisce ulteriori prove sulla complessità relativa alla prescrizione di antibiotici, che è ben lungi dall’essere razionale e basata sull’evidenza.
I risultati suggeriscono che il processo di prescrizione potrebbe essere influenzato non solo dalle conoscenze e dalla abilità di discernimento del medico, ma anche dall’atteggiamento dei pazienti.”

Maureen Baker, presidente del Royal College dei medici, ha detto: ‘I risultati di questo studio sono affascinanti e possono spiegarsi con il fatto che gli uomini, in particolare quelli di età compresa tra i 16 e i 34 anni, sono meno propensi a richiedere un trattamento sanitario rispetto alle donne.
Qualunque sia la ragione, in ogni caso la crescente resistenza agli antibiotici è un problema globale e ognuno di noi deve assumersi le proprie responsabilità per frenare questa tendenza.’
La Percezione pubblica deve mutare – i nostri pazienti hanno bisogno di capire che, quando i microbi diventeranno resistenti agli antibiotici, questi non funzioneranno più. E purtroppo non abbiamo un’altra alternativa.”