I dati in forte salita della campagna Garanzia Giovani fanno ben sperare sul fronte lavorativo: al 14 aprile 2016, risultano 644.412 giovani presi in carico dalle aziende, poco più di 5 mila rispetto ai dati registrati la settimana precedente, quando erano stati conteggiati a 659,178. L’incremento è pari al 15,6% per cento, fanno sapere i dati diramati dal Ministero del Lavoro, per tutto il piano, che riesce a inserire i giovani nel mondo del lavoro attraverso la formula partecipata dello stato. Anche se in forma temporanea, mentre il resto tocca alle aziende.
Ad un aumento delle aziende che partecipano al programma, corrisponde dall’altra parte un aumento dei giovani che decidono di registrasi al programma. Attualmente, secondo un report effettuato il 14 aprile, il numero degli utenti complessivi ammonta ad 1.030.166, segnalando un incremento pari al 12,7% rispetto al 31 dicembre 2015, quando il programma Garanzia Giovani era stato da poco avviato e superava le prima difficoltà gestionali, difronte ad una già allora massiccia quanto imprevista partecipazione da parte del mondo giovanile.
Insieme a Garanzia Giovani numeri positivi arrivano anche dal programma ‘Crescere in Digitale‘ (www.crescereindigitale.it), che è un progetto promosso anche questo dal Ministero del Lavoro insieme con la partecipazione di Unioncamere e il partner d’eccezione straniero Google, che attira risorse e interesse da parte del mondo dei giovani, speranzosi nel settore. Il programma, sempre attivo per gli iscritti a Garanzia Giovani, offre l’opportunità di sviluppare e approfondire le capacità e le conoscenze nel mondo digitale, tramite un training online della durata di 50 ore complessive.
Ma se da un lato il successo del programma fa sperare in una nuova generazione di neolaureati e non, dotati di conoscenze dirette acquisite direttamente sul mondo del lavoro, dall’altroè solo uno specchietto per le allodole. Finito infatti il piano semestrale di apprendistato i giovani, nella maggior parte dei casi, vengono rimandanti a casa della aziende che si dichiarano non interessate ad assumere un nuovo giovane, pagando le spese, quando partecipando al programma possono sempre sostituirlo con uno nuovo. Sono davvero pochi i casi in cui l’apprendistato di Garanzia Giovani si traduce in un contratto a tempo indeterminato o indeterminato per il giovane iscritto. Nella stragrande maggioranza dei casi abbiamo solo un esercito di giovani pluri-competenti rimandati a casa. I dati in crescita sul mondo del lavoro restano solo un fragile specchietto per le allodole