Prima di iniziare qualsiasi tipo di discussione sull’argomento è cruciale dare risposta ad una domanda: cosa è il Panama Papers?
Ebbene il Panama Papers è con molta probabilità la più grande fuga di notizie della storia, ancora più grande dello scandalo messo in moto da Edward Snowden, secondo alcuni va addirittura oltre il ‘Watergate‘.
Il Panama Paper è composto da 11 milioni di documenti, raccolti in un arco temporale di 40 anni, dal 1977 ad oggi: i file occupano 2,6 terabyte di spazio di archiviazione, che potrebbero anche essere memorizzati su circa 1400 CD o ‘soli’ 220 DVD.
Chi coinvolge lo scandalo del Panama Papers
Il Panama Papers rivela un’impressionante rete clandestina che coinvolge i collaboratori del presidente russo Vladimir Putin, un membro del comitato etico della FIFA e alcuni personaggi incriminati dagli Stati Uniti per corruzione. Ma questo solo ai più alti livelli, perché la rete è talmente intricata da coinvolgere molte pi personalità, facenti parte di diversi settori e nazionalità, tra cui: 12 capi di stato e 128 politici.
Qual è l’origine del Panama Papers
Questi documenti così importanti sono chiamati Panama Papers, perché si pensa siano collegati allo studio legale con base a Panama di tali Jurgen Mossack e Ramon Fonseca, fondato nel 1977. Questo studio ha contribuito a creare una serie società offshore di conti segreti, ampiamente utilizzata da uomini di potere e altri ricchi uomini del pianeta. La società era talmente ben architettata che secondo alcuni dati gli stessi Mossack e Fonseca conoscevano l’identità di soli 204 ‘clienti’ su un totale di circa 14.086 di società, che aveva incorporato alle Seychelles e altri paradisi fiscali, come la stessa Panama.
Sul sito web dello studio di Mossack e Fonseca si legge che vengono offerti “servizi legali e la fiducia completa.” Il sito continua a dire che l’azienda offre “ricerca, consulenza e servizi per i seguenti paesi: Belize, Paesi Bassi, Costa Rica, Regno Unito, Malta, Hong Kong, Cipro, Isole Vergini britanniche, Bahamas, Panama, Anguilla britannica, Seychelles, Samoa, Nevada e Wyoming (USA)“.
Quanto c’è di illegale al momento sul Panama Papers
Ora questi documenti non indicano necessariamente un’attività illegale, ma fanno per lo più riferimento a società di comodo e conti off-shore, che in finanza vengono solitamente utilizzati per mascherare l’origine di importanti manovre e transazioni finanziarie. Per lo più si tratta di evasione fiscale, almeno per il momento.
Vladimir Putin non sembra sia citato personalmente. Il primo ministro dell’Islanda, Sigmundur David Gunnlaugsson, sembra avere legami, attraverso il suo moglie, ad una di queste società off-shore, tanto che già una petizione firmata da 16 mila islandesi ne vuole le dimissioni, lui non ci pensa affatto per il momento.
Il presidente argentino Mauricio Macri è sospettato di aver omesso di fornire dei collegamenti ad una di queste società nelle sue dichiarazioni patrimoniali.
Come il Panama Paper è venuto a galla
Durante il 2015 una fonte anonima ha contattato il Süddeutsche Zeitung, un noto quotidiano tedesco, offrendo di consegnare tutti i documenti delle studio legale senza alcun compenso in cambio – non si sa nello specifico perché la fonte abbia scelto il quotidiano tedesco – aggiungendo solo una semplice spiegazione: “Voglio rendere pubblici questi crimini“.
I dati sono stati trasferiti al Süddeutsche Zeitung nel corso di pochi mesi. Essi comprendevano fiumi di e-mail, foto e molti altri documenti trafugati da un database interno allo studio legale. Il Süddeutsche Zeitung, a sua volta, ha condiviso i dati ottenuti con il Consorzio Internazionale dei Giornalisti Investigativi (ICIJ). Da allora il ICIJ ha messo un esercito di giornalisti al lavoro sui documenti. E’ indubbio che nel tempo molte altre informazioni, scandali e giochi di potere verranno a galla.