L’autismo è molto difficile da diagnosticare prima dei 18 mesi: questa è l’età in cui gli esperti medici e con essi anche i genitori possono cominciare a notare un comportamento preoccupante persistente. Se vi è un sentore che il bambino possa mostrare comportamenti associabili all’autismo, allora è importate prendere subito delle contromisure, perché il momento migliore per iniziare il trattamento dell’autismo è la fascia d’età compresa tra uno o due anni tra, dal momento che circa l’80/90 per cento del cervello si sviluppa entro primi 3 anni (36 mesi) di vita.
Purtroppo, più a lungo si aspetta, più diventa difficile per il bambino affetto da autismo superare le difficoltà. Questi mesi offrono una finestra privilegiata di analisi e intervento del disturbo che non saranno più disponibili in seguito. Inoltre l’intervento precoce può in alcuni casi anche evitare ritardi nello sviluppo dei neonati ed eventuali disabilità.
L’ONU per l’autismo
Il primo aprile è stato scelto dall’ONU come Giornata Mondiale dell’Autismo per far comprendere al mondo intero le difficoltà associate a questo disturbo, la possibilità e le modalità di trattamento, nonché un approccio diverso da parte della gente comune verso coloro che ne presentano i sintomi. La dichiarazione della giornata mondiale si inserisce in un quadro pi ampio che punta alla maturazione di società sempre più inclusive. il Presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Mogens Lykketoft, ha sottolineato che “l’autismo e altre forme di disabilità sono parte dell’esperienza umana che contribuisce alla diversità umana.”
L’evento organizzato presso la sede dell’ONU è stato chiamato: ‘ Autism and the 2030 Agenda: Inclusion and Neurodiversity‘, ovvero ‘Austismo e l’agenda del 2030: Inclusione e Neurodiversità’.
Caratteristiche peculiare dell’autismo
La Autism Society of America (ASA) definisce l’autismo come una disabilità dello sviluppo complesso che compare in genere durante i primi tre anni di vita ed è il risultato di un disturbo neurologico che colpisce il normale funzionamento del cervello, influenzando lo sviluppo nelle aree di interazione sociale e capacità di comunicazione.
Sia i bambini che gli adulti mostrano in genere difficoltà nella capacità di comunicazione verbale e non verbale, nelle interazioni sociali e anche nella attività ricreative o nel gioco. L’autismo agisce colpendo tre aree principali dello sviluppo: l’interazione sociale e la comprensione sia essa verbale e non della comunicazione, la flessibilità di pensiero e di comportamento, tra cui disturbi anche nella fantasia.
L’autismo è un disturbo estremamente complesso, ma la medicina moderna è in grado localizzare le innumerevoli caratteristiche che la compongono in quattro aree fondamentali: le rigidità nei ritardi e di pensiero, nel discorso/menomazioni del linguaggio, le sfuggenti capacità di interazione sociale e le sfide di elaborazione sensoriale. Anche se questi quattro elementi possono essere comune a molti bambini – sta proprio qui la difficoltà e l’importanza di riconoscerli in tempo – è importante ricordare che si tratta di un disturbo dello spettro: non ci sono due bambini con autismo che siano completamente uguali tra loro. Ma ogni bambino sarà a un punto diverso di tale spettro.
Alcuni comportamenti incredibili, ma comuni, nei confronti dell’autismo
L’accettazione dell’autismo costituisce da sempre è la sfida più importante al disturbo, in quanto vi è una certa mentalità da parte della società nei confronti delle persone che presentano tale disabilità. Un’altra sfida importante è la mancata corrispondenza delle aspettative tra terapisti e genitori. Non tutti i bambini sono colpiti nello stesso modo e non possono migliorare con la stessa velocità di altri. È importante comprendere che, dal momento che queste difficoltà nel loro complesso non costituiscono una forma di malattia, non vi può essere alcuna cura. Si tratta di esigenze particolari e permanenti sia emotive che psicologiche di questi bambini, o adulti.
Molte volte vi è uno stigma sociale collegato ad esso e molte persone pensano addirittura temono che l’autismo possa anche essere trasmissibile tra bambini, tanto da non permettere ai loro figli di avere rapporti con essi. Molte volte le persone tendono renderli vittime di angherie scherzi e sono insolitamente insensibili nei loro confronti.
Evitare le persone con autismo rappresenta per l’ONU una “violazione dei diritti umani” e un vero e proprio “spreco di potenziale umano.”
