Perché non dormiamo bene quando siamo in un posto non familiare

di | 25 Aprile 2016

Perché tendiamo a riposare male quando dormiamo la prima notte in un luogo sconosciuto?
Ebbene, un nuovo studio ha rivelato che tale effetto è dovuto al nostro cervello, il quale mantiene un emisfero attivo al fine di vegliare il nostro sonno, e accade siki quando stiamo dormendo per la prima volta in un posto nuovo.

Questo fenomeno è chiamato l’effetto prima-notte, ed è una sorta di meccanismo di difesa inconscio. “Anche quando si guarda alle persone giovani e in buona salute, senza problemi cronici del sonno, il 99 per cento delle volte mostrano che questo effetto prima-notte – uno strano stato di dormiveglia, mezzo addormentato,” afferma Yuka Sasaki ricercatore presso la Brown University.
Altri animali possono attraversare con facilità questi confini tra il sonno e la veglia. Balene, delfini e molti uccelli possono dormire con una sola metà del loro cervello alla volta, mentre l’altra metà resta sveglia e lo stesso fa il suo occhio corrispondente, rimanendo aperto. In questo modo un delfino può rimanere sveglio e vigile per almeno cinque giorni di fila, e forse molti di più, pur continuando a riposare.
Sappiamo che gli animali marini e alcuni uccelli mostrano sonno uni-emisferico, una sveglio e l’altro dorme“, spiega il dottor Yuka SAsaki della Brown University.
Anche se il nostro cervello non mostra lo stesso grado di asimmetria del cervello di certe specie animali, le nuove scoperte suggeriscono che “il nostro cervello può avere un sistema in miniatura di quello delle balene e delfini“.

La scansione del cervello ha mostrato che l’emisfero sinistro resta più vigile rispetto al destro durante il primo sonno in un luogo sconosciuto

I ricercatori, autori della scoperta hanno utilizzato tecniche di neuroimaging avanzate, per eseguire la scansione del cervello di persone che dormono i un luogo nuovo per loro, al fine di cercare di scoprire cosa c’è dietro il cosiddetto effetto prima-notte. E hanno scoperto che durante la prima notte di sonno i due emisferi del cervello hanno mostrato diversi modelli di attività. Un emisfero dormiva più leggermente rispetto all’altro e, per qualche motivo ancora sconosciuto, si trattava sempre dell’emisfero sinistro.

Effetto prima-notte, ecco come eliminarlo, anche se non si tratta affatto di una patologia

Quando ci si trova in un nuovo ambiente, l’emisfero sinistro del cervello rimane più sveglio, in modo da poter meglio rispondere ai suoni insoliti, agli odori o ad altri segni di pericolo, di un nuovo ambiente a cui non siamo abituati.
Il grado di asimmetria visto in quegli schemi cerebrali è legato alla difficoltà di addormentarsi, una delle misure più vistose dell’effetto prima-notte.
Quelle asimmetrie, osservate durante la prima notte di sonno, non sono più così evidenti nelle sessioni di sonno successive, segno il nostro cervello, una volta abituatosi ad un nuova ambiente, tende ad abbassare il livello di guardia. Confermando le supposizioni iniziali dei ricercatori.
Le persone possono essere in grado di ridurre l’effetto prima-notte, portando il proprio cuscino con sé quando dormono in albergo o sono ospiti di qualcuno. In ogni caso non si tratta di una malattia, e non c’è di che preoccuparsi.