Barriera corallina nel Rio delle Amazzoni

di | 23 Aprile 2016

Un gruppo di oceanografi ha trovato una barriera corallina di quasi 5800 km quadrati alla foce del Rio delle Amazzoni, che si estende dal Maranhão in Brasile fino alla Guyana Francese. La barriera corallina è stata trovata sotto le acque superficiali fangose ​​al largo della foce del Rio delle Amazzoni, e la scoperta è stata una grande sorpresa per tutto il mondo scientifico.
La notizia risulta del tutto insolita, poiché fino ad oggi non si riteneva possibile che un bacino fluviale potesse ospitare una barriera corallina. Per di più si era da sempre ritenuto che la maggior parte dei coralli richiedessero l’acqua salata pulita e la presenza constante della luce del sole per poter crescere, mentre questa barriera nel Rio delle Amazzoni si è sviluppata in una delle acque più fangose e scure di tutto il mondo. Qui parecchie centinaia tonnellate di sedimenti, portate dal Rio delle Amazzoni nel suo corso di centinaia di chilometri, si riversano ogni giorno dal fiume al mare.

Certo, come hanno dichiarato gli scienziati autori della scoperta, questo sistema è molto più povero rispetto a quelli riscontrati nelle acque tropica, ricchi di sole e di acque chiare. Nonostante ciò questa barriera corallina fa ad casa per almeno 73 specie di pesci diverse, più di 60 specie di spugne acquatiche, stelle marine e crostacei.

Come gli oceanografi arrivarono alla scoperta della barriera corallina

La sorprendente scoperta ebbe inizio intorno al 2012, quando un gruppo di oceanografi dell’Università della Georgia, USA, partì con alcuni scienziati brasiliani a bordo della nave di ricerca Atlantis, per studiare la foce del fiume. Fu uno dei ricercatori brasiliani, Rodrigo Moura dell’Università Federale di Rio de Janeiro, il quale prese spunto dal fatto che una carta indicava che pesci della barriera corallina erano stati catturati nei pressi della piattaforma continentale.
Lo guardai come se fosse pazzo, pensando, ‘Sai come fangoso è lì – come potrebbe esserci una barriera?” ha raccontato Patricia Yager, una delle ricercatrici a bordo dell’Atlantis, ricordando gli eventi che hanno portato alla sensazionale scoperta. E nonostante fosse un esperta di barriere coralline, diede retta al Rodrigo Moure, gettandosi a capofitto nell’avventura.
Ora, dopo quattro anni di ricerche, raccolgono i frutti meritati di una scoperta pionieristica.